Tra le eccellenze gastronomiche di Vico svetta la “paposcia”, un pane focaccia frutto di antiche tradizioni contadine, diffuso nel territorio già dal XVI secolo. Il nome è dato dalla sua forma allungata e schiacciata che ricorda una pantofola o babuccia che, nel dialetto locale, diventa paposcia. L’ingrediente segreto per la lavorazione della pasta è la “crescenza”, un lievito naturale (lievito madre) che rende morbida la Paposcia dopo 2 ore di lievitazione. La cottura, nel rispetto della tradizione, si effettua in forno a legna di faggio per pochi minuti con fiamma viva: in questo modo conserva intatto il profumo e la fragranza di un tempo che rendono questo alimento tipico ed unico. Tipicamente condita solo con olio e pecorino, la paposcia si presta ad ogni tipo di farcitura.
Gli agrumi, con il loro arancio acceso, sono un simbolo della città. Presidio Slow Food, le arance di Vico sono le più apprezzate dell’intero territorio garganico. La coltivazione degli agrumi è presente sul Gargano fino dall’anno Mille. Qui maturano tutto l’anno: a Natale ci sono le Durette, mentre in primavera le arance bionde. Con gli agrumi del Gargano i produttori preparano ottime marmellate e canditi.
Tradizione, a Vico, è soprattutto prodotti della terra. Il borgo, ricco di olivi e di olio, racconta di un’economia basata sui valori e sulla sacralità dell’olio. Le olive coltivate sono la frantoia e l’ogliarola, da cui si ottiene un olio profumato e leggermente piccante: l’olio extravergine d’oliva biologico D.O.P. Dauno.
I sospiri, denominati il dolce della Sposa, sono dolcetti glassati con una forma a cupoletta a base di pan di Spagna, ripieno di crema pasticciera e ricoperto da una dolce glassa bianca. La leggenda racconta che sia stato preparato per consolare la delusione di un matrimonio regale saltato all’ultimo momento. Nato per alleviare una delusione, oggi il sospiro è un dolce benaugurale che viene regalato per festeggiare i nuovi amori che nascono a Vico del Gargano.